Siamo abituati a rimandare a domani, a procrastinare. Almeno una volta nella vita ci siamo ritrovati con tante cose da fare e poco tempo per farle e quando ripensiamo a come siamo arrivati a questo punto, non troviamo mai una giustificazione. E se fosse il nostro amato smartphone la causa?
Che cosa significa procrastinare?
Noi tutti procrastiniamo. La domanda è come – o addirittura se – superare la tendenza a procrastinare e trovare una soluzione. La vita è breve e limitata e di certo il modo migliore per trascorrerla non è “rimandare a domani” alcuni compiti o situazioni della vita che ci bloccano perché la testa ci dice che non siamo in grado o abbiamo paura.
Siamo in grado di affrontare (anche) queste paure. Possiamo imparare a riconoscerle in modo consapevole, così facendo, saremo in grado di sviluppare la capacità di ritornare con coraggio ed energia al lavoro per creare qualcosa di importante, qualcosa che aiuti il mondo, almeno in piccola parte. Le distrazioni non favoriscono questa situazione, per questo dovremmo imparare a superarle per trovare il focus e poi iniziare a creare. Le paure del procrastinare nascono:
- dal non sapere quello che stiamo facendo e il perché lo stiamo facendo;
- dal sentire che un lavoro sarà difficile e scomodo;
- dall’affrontare una serie di situazioni nuove;
- dal non sentirsi capaci di gestire il nuovo.
In sostanza, proviamo paura del disagio e l’incertezza della novità. Non vogliamo uscire fuori dalla zona di comfort e di sicurezza, e le distrazioni digitali come le email, i social media, WhatsApp sono delle ottime vie di fuga. Perfetto. Le distrazioni sono sempre più allettanti di un lavoro difficile, molto più confortanti di fronte alle paure, tutti noi abbiamo paura, ma la nostra abitudine è quella di correre da loro. La mente è molto brava in questo. Ricordiamoci però che la mente... mente.
Noi possiamo distrarci e poi dimenticare completamente quello che stiamo facendo o che dobbiamo fare. La mente è brava a perdersi in queste situazioni, dove c’è il fattore “ricompensa sociale”.
La mente ama il comfort, odia il disagio, e si sconvolge ogni volta che abbandona la zona di comfort. Come superare la fase del procrastinare?
Ecco alcuni accorgimenti utili:
Creiamo uno spazio di pratica
Facciamo una sessione che chiameremo “no procrastinare” una volta al giorno. Scegliamo un compito importante (quello che rimandiamo da tempo è una buona scelta). Impostiamo un timer da 5 minuti, o 10 se ci sentiamo ambiziosi. Impegniamoci a non fare nulla, ma proprio nulla per il tempo impostato.
Sentiamo il bisogno
Eliminiamo tutte le distrazioni che non hanno nulla a che fare con il compito. Siamo in modalità monotasking. Quando ci arriva la voglia di cambiare, di fuggire, iniziamo a notare questa sensazione. Non agiamo in modo impulsivo. Siamo in grado di sentire il bisogno che è alla base.
Restiamo con il desiderio
Invece di agire sulla spinta, invece di assecondare il desiderio, restiamo con lui. Stiamo fermi e ascoltiamo come ci sentiamo. Notiamo la paura di questo compito che stiamo affrontando. Notiamo del disagio? Noia? Terrore? Siamo intimiditi? Sopraffatti? Confusi? Incompetenti? Basta rimanere in ascolto per sentire la sensazione fisica. Che cosa fa l’energia del nostro corpo?
Ritorniamo al compito
Dopo la seduta per un minuto, la voglia e il disagio probabilmente moriranno. Restituiamo semplicemente l’attenzione al compito. Ricomincia subito a lavorare.
Lavorando su questi semplici step una volta al giorno, potremo cominciare ad avere la fiducia nell’essere in grado di gestire lo stimolo senza agire su di esso. Sentiremo che andrà tutto bene se avremo a che fare con il disagio nell’affrontare un compito difficile. Questo è già un grande risultato per smettere di procrastinare.
E se il tuo problema è la concentrazione in smart-working, ti consiglio questo articolo.
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