Spesso si sente dire ” basta con queste notifiche” che mi disturbano. Si perché siamo costantemente invasi da un continuo trillo infinito. Basti pensare che secondo gli studi, siamo interrotti ogni 180 secondi. Ci distraggono in continuazione, questo perché la comunicazione tra le persone è diventata immediata, avviene in tempo reale e ci obbliga a rispondere istantaneamente. Le applicazioni come Facebook, Instagram, Whatsapp, veicolano qualsiasi forma di comunicazione e fanno si che lo scambio di informazioni sia costante, portando le persone che non riescono a essere sempre virtualmente presenti. Ci vuole una vacanza digital detox? Non proprio, basterebbe saperle gestire.
Dipendenza da notifiche
Spesso si sente parlare di come il multitasking stia uccidendo la produttività, ma è pur vero che all’inizio sembra difficile lavorare in modalità monotasking di questi tempi, quando si è costantemente bombardati da vari stimoli, in primis le notifiche. Come si fa a trovare il focus in tutta questa guerra di notifiche che disperde l’attenzione? C’è una sola risposta: si tolgono le notifiche, o si riducono all’inizio. Non ci sono altre soluzioni.
Perché controlliamo i nostri smartphone così tanto? Con le notifiche attivate diventa quasi impossibile evitare di controllare periodicamente lo smartphone, e anche se uno decide di non controllarle subito, provocano distrazione. Secondo uno studio da parte della Baylor University, il controllo compulsivo dello smartphone è un tentativo di ridurre l’ansia.
Inoltre, le persone che controllano senza sosta il proprio smartphone sono più inclini agli sbalzi di umore e alla depressione. Un altro studio condotto dall’Università di Aalto, in Finlandia, ha scoperto che il processo di controllo dello smartphone e la ricezione di una notifica producono un ciclo di ricompensa nel cervello, che costringe a ripetere l’azione più e più volte in cerca di più “ricompense” sotto forma di notifiche. Questi risultati comprovano uno studio della Baylor University: al controllo dello smartphone è correlata una risposta della dopamina, che fornisce soddisfazione momentanea.
In un altro studio fatto dalla Florida University, i partecipanti sono stati invitati a compilare un test, che misurava la loro capacità di attenzione, prima senza i loro smartphone e poi di nuovo con i loro smartphone accanto.
Il risultato? Ovviamente negativo per la capacità di attenzione riscontrata nei soggetti che avevano accanto a sé lo smartphone. I risultati hanno pure mostrato come, con lo smartphone in modalità vibrazione e senza effettuare alcun controllo, la carenza di attenzione fosse la stessa, come se i partecipanti avessero realmente letto la notifica.
Quando le notifiche appaiono sullo schermo bloccato, l’istinto è di verificare immediatamente cosa contiene quella notifica. Molto spesso succede che:
- se siamo concentrati sul lavoro, o nel creare qualche cosa per noi, arrivi la notifica che interrompe il flusso e perdiamo del tempo (24 minuti) per ritornare in modalità “focus”
- se siamo in una conversazione faccia a faccia, arrivi la notifica e alcune persone affette da risposta compulsiva rispondano subito mentre l’altra persona sta parlando (non è il massimo del rispetto)
- se arriva la notifica e la si controlla in un momento in cui non si è pronti a rispondere, la risposta sia elusiva, ci si dimentichi di rispondere e nascano vari fraintendimenti, specialmente nella sfera sentimentale, a causa delle doppie spunte blu.
Disattivare le notifiche
Su Android è necessario entrare all’interno delle opzioni della stessa applicazione; su iOS basta andare su “Impostazioni applicazione” e aprire il Centro di notifica.
Se controlleremo manualmente il nostro account Gmail una volta ogni ora (o più), piuttosto che distrarci con le notifiche email che arrivano ogni 5 minuti, inizieremo a comprendere il valore del tempo che disperdiamo ma soprattutto inizieremo a controllare l’email con più consapevolezza.
In questo modo accumuleremo le email e altro, ma potremo rispondere a ciò che riterremo utile affrontandole in una sola volta, invece di ogni cinque minuti.
Se il tuo problema non è solo la dipendenza da notifiche, potrai trovare molti consigli nel libro Digital Detox di Alessio Carciofi (https://www.digitaldetox.it/il-libro/). Buona lettura!
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